Una storia vissuta e le speranze di un giovane papà

Il pensiero di fare un articolo e una newsletter su un argomento tanto delicato, attuale e comunque trattato da personalità che godono di un ampio riconoscimento scientifico, mi è venuta dopo aver incontrato una persona, a mio parere, speciale. 

Un paio di settimane fa, al nostro rientro dalla fiera Fà la Cosa Giusta di Milano, ci ha contattato un signore, chiedendo se poteva venire direttamente in ufficio a ritirare un apparecchio da regalare alla giovane figlia (poco più che ventenne) che ci ha conosciuto proprio alla fiera.

Abbiamo, naturalmente, detto di sì e, dopo due settimane circa, ci siamo incontrati per l’acquisto di Pearly che la figlia, vista la giovane età, avrebbe usato per la contraccezione. 

Il papà di questa ragazza, quando è venuto, mi ha raccontato di essere rimasto solo con due figlie giovani e di aver perso la moglie, circa un anno fa, per un cancro al seno e che la suocera aveva avuto lo stesso triste destino.

Oltre a sentirsi inadeguato a fare anche il ruolo della mamma nella gestione di argomenti tanto sensibili con le giovani donne della sua famiglia, la sua preoccupazione maggiore, anche su suggerimento dei medici, era quella di proteggere le sue figlie da un destino genetico tanto ingrato, evitando anche che assumessero contraccettivi ormonali, che potenziano il rischio di sviluppare questa patologia, soprattutto se c’è familiarità con essa. 

Da donna, il sentimento di tenerezza e di vicinanza che ho provato nei confronti di questo giovane uomo, che il destino ha voluto mettere duramente alla prova, mi ha fatto venire immediatamente in mente quanto ho letto nel libro “The China Study“, proprio sulla prevenzione.

Mi sono chiesta: “e se avessimo veramente anche solo una possibilità di invertire quello che molti studi ormai considerano una sfortuna genetica”?

E se per provarci dovessimo solo liberarci da alcune abitudini culturali, legati al nostro ambiente, non varrebbe comunque la pena di farlo?

Secondo me, assolutamente sì, ed è per questo che abbiamo deciso di mettere l’attenzione su questo tema.

Laura Gabrielli     

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