Il tumore al seno è la tipologia di cancro più frequente nelle donne come confermano i dati dell’Associazione italiana di oncologia medica.
Parlando di prevenzione, in un approccio olistico alla salute della Donna, bisogna considerare che oltre agli esami clinici tradizionali (mammografia, ecografia …) vi sono delle abitudini di vita che, se trascurati, potrebbero aumentare il rischio di sviluppare la patologia e che vi sono dei retroscena psicologici profondi di cui tener conto.
In questo contesto, approfondiremo la correlazione – tratta da studi clinici ufficiali – tra l’assunzione dei contraccettivi ormonali e il rischio di sviluppare un tumore al seno.
Articolo in breve
Diversi studi hanno correlato il tumore al seno a una prolungata assunzione di terapia ormonale, inclusa quella contraccettiva.
Fattori genetici e stile di vita possono contribuire, inoltre, all’aumento o alla diminuzione dei rischi.
Qualsiasi assunzione di contraccettivi ormonali andrebbe quindi attentamente valutata con specifici esami clinici preliminari e una valutazione del rischio personale, considerata caso per caso.
Cosa ti insegnerà questo articolo
- La correlazione tra contraccettivi ormonali e tumore al seno
- L’importanza di esami clinici preliminari all’assunzione di contraccettivi ormonali
- Le alternative sicure ai contraccettivi ormonali
Per una donna il rischio di incorrere in carcinoma mammario è correlato con l’esposizione prolungata di alti livelli ormonali, i quali si verificano in caso di:
- menarca precoce
- menopausa tardiva
- gravidanza (assenza o tardiva)
- terapia ormonale
Con l’espressione terapia ormonale, si fa riferimento alla terapia per combattere i sintomi della menopausa o ai farmaci per ormonoterapia, ma viene genericamente utilizzata anche per tutte le situazioni in cui vengono immessi ormoni esogeni nell’organismo, per cui anche la pillola anticoncezionale, o altri metodi contraccettivi a base di ormoni ne fanno parte.
Sono molti gli studi che hanno confermato come l’uso prolungato di contraccettivi ormonali sia correlato a un aumento del rischio di tumore al seno benché risulti essere strettamente legato alla durata del trattamento, al tipo di formulazione della pillola (alti dosaggi di estrogeni) e ad altri fattori di rischio.
Nelle donne che ne avevano fatto uso per meno di un anno, si aveva un aumento del rischio di cancro al seno di 1,09 volte, che diventava 1,38 volte per chi ne aveva fatto uso per un tempo superiore ai 10 anni.
Inoltre, dopo la sospensione della contraccezione ormonale, il rischio di tumore al seno era più alto tra le donne che avevano usato contraccettivi ormonali per 5 anni o più rispetto alle donne che non ne avevano mai fatto uso.
Mutazioni ereditarie e altri fattori
Se è vero che parte del rischio può crescere con il tempo di utilizzo della pillola anticoncezionale, della spirale a rilascio ormonale o dell’anello, rimane prioritaria la correlazione tra tumore al seno e il rischio genetico che ciascuna donna porta con sé, oltre a fattori ambientali e di età. In particolare, alcuni dei fattori che innalzano il rischio di carcinoma mammario sono:
- i geni BRCA 1 e BRCA 2
- il seno denso mammografico
- la presenza di fibromi
- la presenza di tumori in altre posizioni
- l’essersi sottoposte a radioterapie durante la fase di sviluppo.
Per le donne che portano geni BRCA1 e 2 mutati, ovvero il 5 per cento di tutti i casi di tumore del seno, esiste un rischio tra il 50 e l’80% maggiore di sviluppare la malattia nel corso della vita, per cui in questi casi l’uso della pillola anticoncezionale (anello o spirale a rilascio ormonale) dovranno essere strettamente valutate dal medico specialista, o un ginecologo che abbia una formazione in oncologia, per comprenderne la reale necessità visto l’alto rischio a essi associato.
In ogni caso in tutte le donne soggette al rischio di tumore del seno, la pillola contraccettiva aumenta la probabilità di sviluppare la malattia.
L’importanza di un’assunzione consapevole oltre agli esami preliminari
In conclusione è bene quindi affidarsi a medici esperti prima dell’assunzione di qualsiasi contraccettivo ormonale, per valutare le motivazioni che portano la donna a optare per questo metodo contraccettivo, soppesarne i pro e i contro e per avere una corretta informazione sui rischi e valutazioni approfondite caso per caso.
Inoltre va considerato anche che uno stile di vita sano, come adottare un regime nutrizionale adeguato, attività fisica regolare e un calo ponderale riducono l’incidenza di molti tumori incluso quello al seno.
Fonti:
- Recent Oral Contraceptive Use by Formulation and Breast Cancer Risk among Women 20 to 49 Years of Age
- Contemporary Hormonal Contraception and the Risk of Breast Cancer
- airc.it
- cancerres.aacrjournals.org
- salute.gov.it
- aiom.it
- utoronto.ca
- sciencedirect.com
Alla Donna che decide di volersi approcciare alla contraccezione ormonale in modo più consapevole consigliamo la lettura dell’intervista alla Dott.ssa Marialessandra Panozzo sull’importanza di un adeguato screening preliminare.
Leggi Pillola: Precauzioni da adottare prima di assumerla – (Link)
Per chi volesse, invece, incominciare ad avvicinarsi alla comprensione dei significati non solo strettamente fisici legati al seno, e a quelli psicologici, più profondi – perché la reale prevenzione del cancro al seno non può non passare anche attraverso l’attenzione a questi aspetti – consigliamo di leggere questa intervista fatta al Dr.Enzo Primitivo sulla “Prevenzione del cancro al seno e la mastectomia preventiva”, come quella a cui è ricorsa dalla famosa attrice Angelina Jolie nel 2013
Leggi Prevenzione del cancro al seno e mastectomia preventiva: Intervista al Dott. Primitivo – (Link)
Alternativa senza rischi con la Contraccezione Tecnologica
Tenendo sempre presente che Pearly e Lady-Comp sono molto di più di un semplice computer per il controllo del ciclo, ricordiamo che attraverso la Stampa dei Dati, è possibile fare un controllo permanente e continuativo dell’impatto dello stile di vita e dell’alimentazione sul ciclo e l’equilibrio ormonale.