Omega-3 per prevenire l’endometriosi

L’ennesimo capo d’accusa per i grassi vegetali idrogenati, i cosiddetti grassi «trans», e l’ennesima prova a favore del consumo degli omega-3: un ampio studio accessibile liberamente sulla rivista Human Reproduction ha indagato per la prima volta il legame fra dieta ed endometriosi, scoprendo che la malattia è più probabile in chi introduce molti grassi trans con la dieta e si può prevenire facendo scorta di omega-3.

ENDOMETRIOSI – L’endometriosi è abbastanza frequente (colpisce circa il 10 per cento delle donne) e consiste nella crescita di piccoli pezzetti di tessuto uterino al di fuori dell’utero, ad esempio nell’addome o nelle ovaie: questi pezzettini si comportano come l’endometrio, ovvero rispondono agli ormoni del ciclo mestruale e ogni mese proliferano per poi sfaldarsi, ma sono «intrappolati» e perciò portano a infiammazione locale, dolori e anche alla sterilità. Poco si sa delle cause, poche anche le cure (per lo più sintomatiche, quando non si deve ricorrere alla chirurgia); ora per la prima volta si sarebbe individuato un fattore di rischio modificabile che potrebbe aiutare le donne a prevenire il problema e, chissà, forse perfino a curarlo. I dati arrivano da una ricerca davvero ampia: oltre 70 mila donne seguite dal 1989 al 2001 attraverso questionari ripetuti ogni 4 anni che, tra le altre cose, indagavano anche quantità e tipo di grassi introdotti con la dieta. Milleduecento donne si sono ammalate di endometriosi: guardandole sotto la lente gli autori, del Brigham and Women’s Hospital di Boston, si sono accorti che la quantità di grassi non conta, conta piuttosto di che tipo sono.
TIPO DI GRASSIChi mangiava tanti omega-3 attraverso cibi come tonno, salmone o sgombro (ma stiamo parlando di donne americane, così è emerso che una grossa fonte di omega-3 è stata per loro pure la maionese) vedeva ridursi del 22 per cento il rischio di endometriosi; le donne che abbondavano coi grassi vegetali idrogenati (da cibi fritti, margarina, crackers) si ritrovavano al contrario con un 48 per cento di probabilità in più di ricevere la diagnosi. I grassi trans non sono certo nuovi alle accuse: derivati dall’idrogenazione di grassi vegetali (un processo che avviene durante la frittura o viene indotto nell’industria alimentare per aumentare la consistenza dei grassi da aggiungere a biscotti, prodotti da forno o margarine), sono considerati dei veri killer delle arterie perché fanno crescere molto il colesterolo cattivo e riducono quello buono, aumentando di il rischio cardiovascolare tanto che anche le autorità europee alimentari hanno più volte ribadito la necessità di ridurne l’uso (e qualcosa è cambiato, visto che i contenuti in grassi trans sono in effetti scesi negli ultimi anni). Adesso un primo indizio che sembra metterli sul banco degli imputati anche per l’endometriosi. «I nostri dati indicano che attraverso la dieta si può influenzare la probabilità di ammalarsi di endometriosi – afferma Stacey Missmer, la responsabile della ricerca –. Trattandosi della prima segnalazione, andrà ovviamente confermata; nel frattempo, vogliamo anche capire se una dieta ricca di omega-3 e povera di grassi trans possa alleviare i sintomi delle donne che già soffrono di endometriosi», conclude la ricercatrice.

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