
Il Benessere è uno stato a cui, istintivamente, ogni essere vivente aspira.
Per raggiungere un Benessere reale e completo ci sono diversi aspetti che vanno curati e nutriti, quali lo stile di vita, l’aspetto emotivo e l’alimentazione.
Ma come fare a capire ciò di cui abbiamo realmente bisogno, per operare delle scelte adatte alla nostra individualità psicofisica? Una risposta potrebbe trovarsi nella Medicina Funzionale.
Abbiamo intervistato la Dott.ssa Margherita Petio, biologa ed esperta di Medicina Funzionale, su quale sia il suo approccio diagnostico e terapeutico per aiutare le persone, in particolare le donne, quando lamentano disturbi del ciclo e/ o del metabolismo.
Dott.ssa Petio, ci può spiegare cosa si intende per Medicina Funzionale?
La Medicina Funzionale, a differenza di quella convenzionale, propone un concetto di Salute più globale rispetto alla visione di benessere fisico o psichico derivante solamente dal buon funzionamento di tutti gli organi, ma intende la Salute come uno stato di benessere sia fisico che mentale che sociale, dovuta sì, all’assenza di malattia, ma anche alla presenza di una vitalità positiva, unica per ogni individuo.
Infatti, la Medicina Funzionale, per sviluppare il suo programma terapeutico personalizzato per ogni paziente, prende in considerazione tre aspetti basilari:
- L’ Individualità Biochimica.
Ogni individuo è considerato tale in quanto, pur somigliando per certi aspetti ad altri individui, presenta delle caratteristiche che lo rendono unico. Questa unicità gli permette di adeguarsi nel modo più personale alle esperienze della vita, alle circostanze, allo stress, che gli determinano sia le attività volontarie (quali decisionalità, sviluppo della personalità e dell’emotività ecc.), sia quelle involontarie connesse al metabolismo dei nutrienti, ai processi cellulari e al funzionamento di organi e sistemi nel suo corpo.
Anche lo sviluppo di una malattia o la manifestazione di sintomi clinici sono diversi in ogni individuo e dipendono da diversi fattori, quali caratteristiche personali o predisposizione genetica. Ma per arrivare a una patologia devono sussistere diversi cofattori quali cattive abitudini alimentari e di vita, tossicità ambientale, stress, traumi fisici, droghe, ricordi di momenti stressanti, rapporti sociali negativi. Tutti questi eventi scatenano nell’organismo la propria sequenza di reazioni biologiche negative; ecco perché, per ottenere una diagnosi accurata, è necessario conoscere questi aspetti e consigliare al paziente di seguire un’efficace terapia che lo riporti a uno stato di completo benessere, e una serie di regole di vita che gli permettano di mantenere il più a lungo possibile una buona salute.
- La Funzionalità Biomeccanica.
Gli stimoli sensoriali che continuamente confluiscono al Sistema Nervoso Centrale, se appropriati, ne determinano corrette risposte motrici, generanti un completo stato di benessere fisico. Al contrario, se gli stimoli confluiscono in modo viziato, generano una disfunzione che, se protratta nel tempo, potrebbe trasformarsi in patologia. L’obiettivo della funzionalità biomeccanica è quello di individuare e correggere una stimolazione sensoriale, alterata dal precedente squilibrio posturale, per permettere alla memoria neurologica centrale di dare una corretta risposta funzionale dell’organismo.
- L’Aspetto Psicosomatico.
La funzione psicologica dell’individuo è riassunta nei suoi schemi mentali, definiti, o dalla memoria innata o dalla memoria acquisita, ed è in grado di generare sia una reazione biochimica che biomeccanica, dal momento che, le tre funzioni (triangolo della salute) sono connesse l’una alle altre e interdipendenti.
Uno schema mentale di rabbia, ad esempio, può causare sia una reazione somatica di contrazione muscolare, sia una reazione organica di secrezione ghiandolare. La canalizzazione energetica degli schemi mentali ci permette di capire in quali organi questi schemi si somatizzano in eccesso o in difetto energetico, provocando il disturbo fisico.
Può darci un esempio di tecnica diagnostica? Quali tecniche vengono usate dalla Medicina Funzionale per controllare, ad esempio, il primo aspetto: la biochimica dell’individuo?
Viene usato il Mineralogramma (o Analisi Minerale Tissutale), un test laboratoristico di screening, e non di diagnosi, atto a identificare la tendenza ai maggiori squilibri funzionali e organici di un individuo.
Attraverso l’analisi spettrofotometrica in emissione di plasma di 1 g. di capelli, vengono valutati i principali livelli e rapporti dei minerali nutrizionali, addizionali o tossici nelle cellule. Il capello, infatti, agisce come un registratore del metabolismo intracellulare, imbrigliando man mano che cresce, i prodotti metabolici cui viene esposto, minerali compresi.
Che cosa può rilevare, nello specifico, l’Analisi Minerale Tissutale?
L’A.M.T. consente di rilevare:
- I livelli assoluti di minerali nutrizionali più importanti e l’eventuale discostamento, in carenza o in eccesso, dal range di normalità, che ci permettono di valutare alcuni fenomeni biologici fondamentali dell’organismo, quali la velocità dei processi ossidativi delle cellule
- l’eventuale presenza di minerali tossici
- l’attività del Sistema Nervoso Autonomo, rapportato soprattutto al suo ruolo nella gestione dello stress attraverso la regolazione del sistema endocrino (ormonale)
- la valutazione funzionale della ghiandola tiroidea nell’ambito della sua attività di regolazione della produzione energetica
- la valutazione funzionale del surrene, in risposta agli agenti stressogeni e nei confronti dei processi ossidativi
- l’indicazione delle scelte nutrizionali più appropriate e/o l’elaborazione di uno schema di trattamento con integratori

Dott.ssa Margherita Petio
Laureata in Scienze Biologiche
Specializzata in Patologia Clinica, Nutrizione e Bio-Naturopatia
Esperta in Medicine Integrate (M.Funzionale, M.T.C. e M.Quantistica)
Milano
Cell. 3315979967 per appuntamenti
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