Maggio: Il mese delle Madri

Vi siete mai chieste come mai sia proprio Maggio il mese in cui cade la Festa della Mamma e per questo anche considerato mese della fertilità?

Se pensiamo alle caratteristiche principali del mese di Maggio, la prima cosa che ci evoca è il ritorno del caldo, il prorompente risveglio della natura e l’inebriante profumo dei fiori.
La Terra, proprio come una Madre nel pieno della gestazione, è gravida di vita!
E noi ci sentiamo accolti nel suo caldo abbraccio in uno stato di equilibrio: il freddo è ormai passato, il caldo non è ancora così torrido come nei mesi successivi ma ci sfiora come una dolce carezza.

Per gli antichi, seguire i cicli stagionali era di estrema importanza per organizzare le attività e dare un senso ai cambiamenti che avvenivano nel loro mondo.
Per questo avevano istituito diversi miti e culti dove le storie delle divinità adorate erano sempre legate ai cicli della natura.

La Dea che ha dato il nome a Maggio

Il nome Maggio deriva dalla Dea Maia che presenta la stessa radice “Ma” come Madre, e come Maius cioè “maggiore” che richiama proprio l’abbondanza di questo periodo.
Era una Dea della fecondità e del risveglio della natura, legata a Vulcano, che ogni 1° maggio le offriva in sacrificio una scrofa gravida (anche “maiale”deriva da Maia), in modo che anche la terra fosse gravida di frutti.
Venne anche identificata con altre divinità della fertilità, tra cui Bona Dea, Opi, e successivamente Cibele (la Grande Madre)

Espressione materna nel rigoglio della Natura

Il mito della Madre legato, per eccellenza, al ritorno della fertilità e della vita rigogliosa sulla terra è senza dubbio quello dei Misteri Eleusini che vede protagoniste la figlia Persefone (Proserpina a Roma) e la madre Demetra (Cerere a Roma).

Demetra fu venerata come Madre Terra; ma mentre Gea rappresentava l’elemento primordiale e Rea la potenza generatrice, Demetra era la divinità della terra coltivata, la Dea del grano. Con il dono dell’agricoltura, fondamento di civiltà, Demetra dette agli uomini il vivere civile e le leggi.

Nel culto, Demetra era strettamente legata alla figlia Persefone rapita da Ade e, nella disperata ricerca della figlia, la Dea rinunciò alle sue funzioni divine, tanto che la terra deperì e smise di dare frutti finché la figlia non le venne resa, almeno per un periodo dell’anno (in primavera e in estate).

Il ritorno della vita, della vegetazione e della fertilità della terra nei mesi primaverili rappresenta proprio il ricongiungimento di Demetra con la figlia e il suo ritorno alle funzioni materne, di cura e nutrimento.

Da Venere a Maria: la rosa come simbolo di devozione

Nella simbologia cristiana, Maggio è legato a Maria, considerata la Madre per eccellenza.

Nel mese di Maggio sbocciano le rose, legate a Maria in quanto, come cantava Alfonso X, “Rosa delle rose, fiore dei fiori, donna fra le donne, unica signora…” e mentre alle amate si regalano ghirlande, a Maria vengono dedicati, appunto, i rosari.

Il culto trova le sue radici nelle devozioni romane alle statue delle divinità femminili legate all’amore e alla fecondità, che venivano adornate di ghirlande di fiori per propiziare l’abbondanza.
La rosa, regina dei fiori, era dedicata alla Dea Afrodite o Venere e divenne nel tempo simbolo d’amore, di rinascita e di purezza.

Si può facilmente comprendere quindi l’esigenza successiva dei primi cristiani di trasporre il culto antico all’adorazione (e all’adornazione) delle statue di Maria che, oltre alle rose, condivide con Afrodite anche il simbolo della conchiglia e dell’acqua.

Conchiglie e acqua che ci ricordano l’estate e i primi bagni al mare di questo periodo…

Il Ma-re (in francese la mer), così simile a Ma-dre (in francese la mère) con la stessa radice di Ma-ria, di Ma-ia, di Ma-mma, le sillabe che tutti noi impariamo per prime a richiamo della Madre.

Forse, dopotutto, anche nella nostra società così moderna e tecnologica – se pensiamo ai bisogni e alle sensazioni che i cambiamenti della natura evocano in noi – nel nostro profondo non siamo poi così lontani dalle antiche celebrazioni e dalla ciclicità universale.

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