L’Angolo di Laura: Kintsugi – Rendi dorate le tue ferite

Voglio condividere con voi un bellissimo pensiero che un’amica ha, a sua volta, condiviso con me. Grazie!

Quando i giapponesi riparano un oggetto rotto, valorizzano la crepa riempiendo la spaccatura con dell’oro.
Questo ne aumenta sia il valore economico sia quello artistico, dato che la casualità con cui si rompe l’oggetto darà vita ad un oggetto unico.
Essi credono che quando qualcosa ha subito una ferita ed ha una storia, diventi più bello. 
Questa tecnica è chiamata “Kintsugi“.

Chi vive in Occidente fa fatica a fare pace con le crepe.
“Spaccatura, frattura, ferita” sono percepiti come l’effetto meccanicistico di una colpa, perchè il pensiero digitale ci ha addestrati a percorrere sempre e solo una delle biforcazioni: o è intatto, o è rotto. Se è rotto, è colpa di qualcuno.
Il pensiero analogico -arcaico, mitico, simbolico- invece, rifiuta le dicotomie e ci riporta alla compresenza degli opposti, che smettono di essere tali nel continuo osmotico fluire della vita.

La Vita è integrità e rottura insieme, perché è ri-composizione costante ed eterna.
Il dolore è parte della vita. A volte è una parte grande, e a volte no, ma in entrambi i casi, è una parte del grande puzzle, della musica profonda, del grande gioco. Il dolore fa due cose: Ti insegna, ti dice che sei vivo. Poi passa e ti lascia cambiato. E ti lascia più saggio, a volte. In alcuni casi ti lascia più forte. In entrambe le circostanze, il dolore lascia il segno, e tutto ciò che di importante potrà mai accadere nella tua vita lo comporterà in un modo o nell’altro.

I giapponesi che hanno inventato il Kintsugi l’hanno capito più di sei secoli fa – e ce lo ricordano sottolineandolo in oro.
Immagine: “Kintsugi” by akimaro

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