Ci è pervenuta questa richiesta da una nostra cliente e lettrice:
” Avrei una curiosità, io seguo spesso il vostro blog e credo che sarebbe interessante se poteste scrivere un articolo sulla pillola Klaira, della quale ho sentito parlare recentemente. Sarò felice di leggere la vostra opinione, quello che scrive è sempre molto interessante: inoltre sto considerando l’utilizzo di quella pillola e sentire una voce “fuori dal coro” mi aiuterà nella scelta…“
che ci ha dato lo spunto per delle ricerche e delle importanti riflessioni.
Essendo stata – la pillola in questione – definita come “naturale” e “biologica”, prima di fornire una risposta specifica vorremmo prendere in esame il reale significato di questi due termini e la percezione che si ha di essi.
L’ insidiosa “trappola” del Naturale
Innanzi tutto va considerato il fatto che naturale non è sempre sinonimo di innocuo ma, purtoppo, esiste ancora molta confusione a riguardo. Tendiamo ad associare il binomio naturale = bene e, in questo modo, se manca la consapevolezza, rischiamo di essere vittime del, cosiddetto, greenwashing , che molte aziende usano – soprattutto negli ultimi anni, approfittandosi della sempre maggior attenzione delle persone verso il naturale -, per aumentare i loro profitti, soprattutto nel campo della salute, della cosmesi e dell’alimentazione.
La definizione di un prodotto come “naturale” o Biologico, acquista un senso solo se supportato da caratteristiche che ne dimostrino la credibilità (lista degli ingredienti, certificazioni, funzionamento ecc.)
Gli stessi prodotti alimentari e cosmetici certificati come biologici garantiscono naturalità fino a un certo punto, in quanto, è vero che sono esenti da pesticidi e fitofarmaci ma, possono essere comunque presenti, quelli ammessi dal regolamento europeo sui prodotti biologici, possono essere etichettati come biologici, anche se non lo sono, fino al 5% degli ingredienti presenti in un prodotto biologico, e sono ammessi OGM fino al 0,9% se non inclusi volontariamente. Infatti, non viene preso in considerazione il controllo dell’area circostante, con possibili rischi di contaminazione da parte delle colture tradizionali.
L’unica agricoltura che garantisce sistemi di produzione totalmente olistici e in sintonia con i ritmi naturali e cosmici, considerando come un unico sistema il suolo e la vita che si sviluppa su di esso è quella “biodinamica”. L’agricoltura “biodinamica” è la perfezione di quella biologica e il suo marchio è detenuto dalla Demeter International, associazione di coltivatori che si propone, attraverso un disciplinare, di mantenere i medesimi standard tra i coltivatori sia nella fase di produzione che di trasformazione dei cibi.
Ricordiamo che, i tre obiettivi fondamentali perseguiti dall’agricoltura “biodinamica” sono:
- mantenere la terra fertile
- mantenere in buona salute le piante
- accrescere la qualità dei prodotti
Alla luce di quanto sopra, per il principio di macrocosmo/microcosmo, le caratteristiche di utilizzo degli apparecchi Pearly e Lady-Comp perseguono lo stesso obiettivo per quanto riguarda la donna, la coppia e la qualità della vita.
Infatti, pur essendo dei dispositivi altamente tecnologici, vengono usati per la pianificazione familiare naturale e il controllo della fertilità e dei ritmi del proprio ciclo mestruale. Il loro utilizzo permette, quindi, di vivere la sessualità e la propria fertilità in modo olistico.
Gli Pearly e Lady-Comp, infatti, offrono una sicurezza contraccettiva certificata del 99,3% (Indice Pearl 0,7) senza andare ad attaccare gli equilibri ormonali della donna, collaborando, anzi, con i suoi ritmi naturali. Offrono, inoltre, svariate statistiche sul ciclo e la fertilità dell’utilizzatrice per permetterle di essere sempre informata sulla sua salute, dandole, così, l’opportunità di agire tempestivamente in caso di problemi.
Una maggior conoscenza di sè, la comunione con i ritmi naturali e la sicurezza contraccettiva così elevata permettono alla donna di entrare in contatto con il suo femminile più autentico e di vivere, di conseguenza, una sessualità più profonda e appagante; elemento fondamentale per una miglior qualità della vita.
Ecco, allora, soddisfatti tutti i principi di una naturalità autentica!
Per ritornare alla domanda della nostra cliente, ci siamo chiesti se possa esistere una pillola anticoncezionale davvero naturale, capace di offrire un’ elevata sicurezza contraccettiva senza interferire con l’equilibrio ormonale della donna.
Effettivamente, nel 2009 è stata introdotta sul mercato una pillola definita subito dai media come “naturale” e “Bio”, perchè contenente estradiolo, lo stesso estrogeno prodotto dal corpo della donna. Questa pillola verrebbe incontro a tutte quelle donne e ragazze che fin’ora non hanno usato contraccettivi ormonali per un rifiuto di sostanze sintetiche o perchè mal tollerati dal loro organismo.
Abbiamo inoltre letto nei giornali che “Sicura dal punto di vista contraccettivo, assicura una migliore stabilità ormonale grazie al minore intervallo senza ormoni (solo 2 giorni invece dei 7 delle pillole “convenzionali”), il controllo del ciclo, in particolare in caso di mestruazioni abbondanti, prolungate o frequenti – con un ridotto numero di giorni di sanguinamento e flussi più brevi e più leggeri – e un minor impatto metabolico, proprio perché l’estrogeno utilizzato è quello che il corpo femminile conosce da millenni” (http://www.repubblica.it/salute/medicina/2009/09/10/news/arriva_klaira_la_prima_pillola_naturale-5586485/)
Si aggiunga a quanto già detto che, però, leggendo il foglietto illustrativo fornito dal produttore (Bayer – Schering) e sentendo il parere dei medici che la consigliano, ci si imbatte nelle stesse controindicazioni e negli stessi effetti collaterali della pillola “tradizionale”. In particolare, vengono elencati come effetti collaterali comuni (da 1/100 a 10/100) cefalee, dolori addominali, acne, amenorrea, fastidi mammari, mestruazioni dolorose, sanguinamenti intermestruali, aumento di peso. E viene sconsigliata a chi soffre di disturbi circolatori, cefalee, obesità, alle fumatrici, alle donne più anziane e a tutte quelle categorie per cui è sconsigliata la pillola tradizionale. Basta fare una breve ricerca nel web per imbattersi in moltissime donne che hanno subìto gravi squilibri ed effetti collaterali dopo l’assunzione di questa pillola “naturale”.
Con queste informazioni alla mano, alla luce di quanto esposto, sorgono, pertanto, le domande:
- Perchè una pillola “naturale” o, come la definiscono i media, “Bio” dovrebbe presentare tutte queste controindicazioni?
- Quanto si può considerare naturale un prodotto farmacologico che interagisce con il sistema endocrino della donna e il suo equilibrio naturale”?
Lasciamo a chi legge trarre le proprie conclusioni e scelte.