
In generale i Medici, sia in Europa che negli Stati Uniti, quando affrontano l’argomento Pianificazione Familiare Naturale, lo fanno con un certo scetticismo. Solo il 6–10% dei medici la consiglierebbe ai loro pazienti. Allo stesso tempo emerge però un dato interessante; a malapena la metà di questi esperti è a conoscenza dei dati scientifici che stanno alla base di questi metodi. E’ arrivata l’ora di offrire una maggiore informazione?
Tutta una questione di informazione
“Negli Stati Uniti solo il 2 – 3 % delle donne fra i 14 e i 44 anni usa i metodi di pianificazione familiare naturale” ha scritto qualche tempo fa Richard J. Fehring, direttore dell’ “Institute for Natural Family Planning” alla Marquette University a Milwaukee/Wisconsin, in una rivista americana (JOGNN, 33, 34-43).
Fehring attribuisce la responsabilità di questo fenomeno a due fattori:
- da una parte vi sono dottori, infermieri e ostetriche che, non informati a sufficienza delle più moderne proposte di metodi di pianificazione familiare naturale, trascurano di parlarne ai loro pazienti.
- dall’altra parte, proprio a causa di questa mancata informazione e talvolta anche disinformazione, al concetto di pianificazione familiare naturale, ovvero “come evitare una gravidanza” tramite un metodo naturale, vi è collegato quello di “insicurezza”.
Abbattere i pregiudizi costruendo il sapere
Fehring è del parere che sia necessario modificare questo stato di cose, fondato su un pregiudizio privo di scientificità. Da anni si batte per un miglioramento dell’educazione professionale sulla Pianificazione Familiare Naturale che, attraverso l’ausilio di principi pedagogici moderni, dia la possibilità agli esperti di far comprendere agli interessati i vantaggi dell’utilizzo di tali metodi di controllo delle nascite.
In definitiva, tutte le varianti di pianificazione familiare naturale si basano sull’osservazione dei processi che hanno luogo mese per mese nel corpo di una donna in età fertile.
Nelle ovaie matura un ovulo e, allo stesso tempo, nell’utero cresce la mucosa per l’annidamento, in caso di fecondazione, dell’ovulo concepito.
L’ovulo viene espulso dalla membrana dell’ovaio e avviene l’ovulazione che sta a indicare la fine della prima parte del ciclo femminile.
Contemporaneamente o poco prima, si può osservare una maggior presenza e una modificazione della qualità di muco cervicale.
Se l’ovulo non è stato fecondato c’è un ricambio ormonale,il tessuto interno dell’utero (endometrio) si distacca e viene espulso, entro 10-16 giorni, e ha luogo la mestruazione, la temperatura corporea scende sui valori iniziali e il ciclo inizia da capo.
Contraccezione Sicura al passo con la Natura
Comprendendo le dinamiche del ciclo mestruale si capisce immediatamente che un concepimento non può avvenire sempre, ma solo nel giorno in cui avviene l’ovulazione.
Se si considera che gli spermatozoi mantengono la loro capacità fecondante per un massimo di 120 ore dopo il rapporto, si arriva ad una finestra fertile che inizia 5 giorni prima dell’ovulazione e termina il giorno successivo. Questo è il periodo che deve venire riconosciuto con precisione.
Esistono vari modi per stabilire il giorno dell’ovulazione,
- quali l’osservazione dell’efflusso del muco e
- la misurazione della temperatura corporea mattutina, o
- dispositivi computerizzati moderni che offrono una sicurezza pari a quella dei contraccettivi ormonali VEDI -> Pearly e Lady-Comp
Tutti i metodi si basano sul fatto che esistono molti giorni sterili nel ciclo di una donna, che possono essere utilizzati da una coppia per evitare una gravidanza.
Queste informazioni di base possono essere usate anche al contrario, permettendo a tutti coloro che desiderano avere un bambino, di sapere qual è la fase ottimale per il concepimento.
Gli errori di valutazione soggettiva risultano, però, ridotti al minimo con i dispositivi computerizzati, che non richiedono alcuna conoscenza teorica iniziale, ma contribuiscono all’aumento della conoscenza del funzionamento del corpo femminile.
In Europa si nota un interesse maggiore rispetto agli Stati Uniti per la Pianificazione Familiare Naturale. Qui all’incirca il 10 – 15% delle donne in età fertile decidono di usare uno di questi metodi.
E’ stato comunque dimostrato che la percentuale della popolazione femminile interessata alla pianificazione familiare naturale potrebbe salire al 40%, se ampiamente e positivamente informata sull’argomento. Da alcune inchieste è risultato che le donne che usano i metodi di pianificazione familiare naturale lo fanno perché li considerano sicuri, perché consentono loro di aumentare la conoscenza del proprio corpo, perché contribuiscono a far aumentare il loro desiderio sessuale.
Il Pearl-Index indica la sicurezza di un metodo contraccettivo. Dimostra la probabilità statistica che si verifichi una gravidanza su un campione di 100 donne in età fertile usando per una anno il metodo testato.
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