Articolo in Breve
La maggior parte dei medici segnala che negli ultimi anni le patologie della tiroide sono in aumento.
Molti pazienti assumono ormone tiroideo (in realtà quasi sempre L-tiroxina) perché presentano noduli tiroidei , tiroidite di Hashimoto (una tiroidite autoimmune) o perché sono ipotiroidei.
Approfondimenti sui sintomi più comuni in caso di ipotiroidismo.
Cosa ti insegnerà questo articolo
- I sintomi più comuni dell’Ipotiroidismo
- L’approccio adeguato nel trattamento
- Le opportunità di monitoraggio con Lady-Comp e Pearly
I dati ufficiali dicono che circa il 30% della popolazione italiana ha qualche problema alla tiroide, mentre i noduli tiroidei sarebbero presenti in almeno il 10% della popolazione.
In realtà, la stragrande maggioranza dei casi, soprattutto di ipotiroidismo, non viene rilevata dagli esami di laboratorio e quindi molto spesso non viene diagnosticata e risulterebbe, per questo, addirittura maggiore.
La fiducia cieca e spesso acritica dei medici negli esami di laboratorio può impedire una corretta diagnosi e una terapia efficace.
Fino a qualche decennio fa, il medico, per effettuare una diagnosi, si basava praticamente sulla sola clinica, cioè sull’insieme dei segni e dei sintomi che il paziente presentava.
L’esame clinico del paziente e il ragionamento deduttivo del medico dovrebbero sempre anteporsi ai risultati di laboratorio.
Sintomi più comuni dell’ Ipotiroidismo
Di seguito elenchiamo i principali sintomi e segni dell’ipotiroidismo. Un elenco più vasto e completo si può trovare nel libro di Raul Vergini, Ipotiroidismo, un’emergenza ignorata – (Link).
Alcuni di questi sintomi potrebbero naturalmente avere altre cause, ma è importante averli presenti perché possono aiutarci a sospettare, confermare, o almeno a evitare di escludere la presenza di una possibile insufficienza tiroidea.
- Temperatura corporea più bassa del solito
- Stanchezza e debolezza cronica, indolenza, apatia, pigrizia, svogliatezza
- Freddolosità, intolleranza al freddo
- Aumento di peso, obesità
- Stitichezza
- Pelle pallida e secca
- Sudorazione ridotta
- Estremità fredde e umide
- Infezioni ricorrenti soprattutto delle vie respiratorie
- Debolezza immunitaria: infezioni frequenti, candida
- Unghie fragili, morbide, giallastre, striate o con solchi, letto ungueale pallido
- Capelli fragili, sottili, secchi e opachi, caduta dei capelli, specialmente su fronte, nuca e zone temporali.
- Ipoglicemia (sintomi più comuni: cefalea, brividi, sudorazione, tachicardia, stanchezza, senso di svenimento, ansia fino ad attacchi di panico, ecc.)
- Appetito ridotto o aumentato.
- Gonfiore e pallore delle membrane mucose
- Labbra inspessite
- Colorito rossastro sulle guance
- Occhi rossi, irritati, secchi
- Voce roca e profonda
- Ridotto tono muscolare
- Carotenemia (colorazione giallastra del palmo di mani e piedi dovuta all’incapacità del fegato di convertire il beta-carotene in vitamina A) (nei casi severi)
- Depressione, umore malinconico
- Diminuzione della memoria e dell’attività mentale
- Stanchezza mentale
- Difficoltà di concentrazione
- Vertigini e giramenti di testa
- Riduzione o scomparsa del desiderio sessuale
- Disturbi e alterazioni del ciclo mestruale e Sindrome Premestruale
- Infertilità, incapacità di rimanere incinta
- Cefalea ed emicrania
- Gonfiore alle caviglie
- Ipotensione (pressione arteriosa bassa)
- Polso lento (bradicardia) e molle
- Toni cardiaci deboli
- Dermatiti, eczemi, psoriasi, brufoli, acne
- Dolori articolari e muscolari
- Debolezza muscolare
- Crampi muscolari
- Allergie
Trattamento dell’Ipotiroidismo
Il trattamento di un caso di ipotiroidismo dovrebbe prendere in considerazione diversi aspetti oltre alla carenza di ormoni tiroidei e dovrebbe partire da un riequilibrio completo dell’organismo, incluso lo stile di vita del paziente, che va improntato a una riduzione dello stress e a un migliore equilibrio psicofisico.
L’uso degli ormoni tiroidei dovrebbe sempre essere l’ultima opzione presa in considerazione.
L’alimentazione è molto importante.
Andrebbero eliminati o ridotti al minimo i cibi nocivi per la salute, soprattutto grassi idrogenati, oli vegetali di semi, margarina, zuccheri, farine bianche, cibi conservati, cibi da fast-food ecc.
E’ fondamentale evitare la carenza di quei nutrienti fondamentali per la funzione della tiroide, soprattutto di iodio, selenio, magnesio, zinco, ferro, vitamine A, B6, B12, C, D, E, ecc.
Fondamentale è anche una buona igiene intestinale e una disintossicazione epatica.
E’ consigliabile anche una sana attività fisica.
Infine, andrebbe valutato anche lo stato delle altre ghiandole endocrine, mirando a un riequilibro ormonale, soprattutto degli ormoni surrenalici e di quelli sessuali.
Quando risulta necessaria una supplementazione con ormoni esterni, andrebbe sempre effettuata cercando di utilizzare la minima quantità di ormoni sufficiente a ridurre i sintomi, e la dose dovrebbe essere guidata dai sintomi del paziente piuttosto che dalle analisi di laboratorio.
Monitoraggio dell’equilibrio ormonale con Lady-Comp e Pearly
Gli apparecchi Lady-Comp e Pearly sono un prezioso aiuto per scoprire precocemente eventuali disturbi tiroidei.
Spesso, infatti, tra i segnali e i sintomi dell’Ipotiroidismo troviamo problemi mestruali o di fertilità.
Questo perché il rallentamento generale del metabolismo, che si ha nell’ipotiroidismo, provoca anche un rallentamento del metabolismo degli ormoni sessuali.
Inoltre, quando la tiroide non lavora abbastanza, l’ipotalamo e l’ipofisi cercano di stimolarla aumentando la quantità di TRH (thyroid-releasing hormone, ormome di rilascio della tireotropina) e di TSH (thyroid-stimulating hormone, ormone tireostimolante), e questo provoca a sua volta un aumento della prolattina che può causare iperprolattinemia. Normalmente la prolattina aumenta durante la gravidanza e l’allattamento; se però aumenta in altri momenti può interferire con il funzionamento delle ovaie, causando disturbi dell’ovulazione e irregolarità mestruali.
Senza un monitoraggio della fertilità, però, non possono venire diagnosticati disturbi dell’ovulazione, che possono essere rilevati soltanto con un monitoraggio della curva termica.
Anche il monitoraggio della temperatura in sé dà indicazioni preziose – quando presenti anche altri squilibri e sintomi – di una possibile alterazione tiroidea.
Infatti, secondo i test condotti dal dottor Barnes – usati come diagnostico da molti medici che praticano la medicina naturale e da molti bio-endocrinologi che praticano il riequilibrio ormonale con ormoni bio-identici – una diminuzione della temperatura basale corporea può essere sintomo di ipotiroidismo, mentre un suo aumento potrebbe far pensare a ipertiroidismo.
Le donne che utilizzano Lady-Comp o Pearly – grazie anche alle Analisi dei Dati – (Link) che gli apparecchi permettono di fare – possono conoscere e tenere sempre sotto controllo le medie della loro temperatura basale, sia in fase pre-ovulatoria che in fase post-ovulatoria.
Anomalie della curva termica e scostamenti dalle proprie solite medie termiche, in concomitanza con altri sintomi che possono destare sospetto, dovrebbero essere un invito a fare degli ulteriori approfondimenti.
Risulta utile, in questo caso, far visionare l’Analisi dei Dati effettuata da Lady-Comp o Pearly al proprio endocrinologo o medico curante.
Nota:
La taratura dei termistori di Lady-Comp e Pearly è diversa dai normali termometri e per questo presenta dei valori termici differenti, con un’esattezza al centesimo di grado.
Vedi studio indipendente dell’Ing. Caspani – (Link)
Per questo consigliamo di soffermarsi sul discostamento dalle proprie medie tipiche di temperatura e NON sui singoli dati.
Anche in caso di Ipotiroidismo, la Sicurezza Contraccettiva dei giorni verdi (= non fertili) rimane del 99,3%
Vedi Ipotiroidismo e utilizzo di Lady-Comp e Pearly – (Link)