Secondo i ricercatori, una dieta regolarmente basata anche su piccole quantità di alimenti contenenti la soia, può ridurre la concentrazione degli spermatozoi.
Secondo lo studio, pubblicato nel Human Reproduction Journal, con una sola porzione di soia ogni due giorni, il numero di spermatozoi per millilitro di sperma si abbassa di 41 milioni.
Gli autori affermano che la quantità di estrogeni in alimenti quali tofu, macinato di soia o latte di soia, possono interferire con i segnali ormonali.
Nonostante ciò, un esperto britannico, continua ad affermare che la maggior parte degli uomini asiatici consuma molti prodotti di soia, senza avere problemi di fertilità.
Studi animali hanno suggerito che una grande quantità di soia può compromettere la fertilità ma, altri studi, basati sul consumo di soia negli umani, hanno avuto esiti contrastanti.
Uno studio della Scuola di Harvard per la Sanità Pubblica, ha tenuto sott’occhio la dieta di 99 uomini che frequentavano, assieme alla loro partner, una clinica della fertilità, e avevano fornito un campione del loro seme.
Gli uomini sono stati divisi in quattro gruppi, in base al loro consumo tipico di soia e, quando sono stati comparati i campioni di seme di quelli che consumavano più soia, con quelli che ne consumavano meno, i risultati furono significativi.
La concentrazione “normale” di sperma, per un uomo, è tra gli 80 e i 120 milioni per millilitro, e, la percentuale degli uomini che mangiavano una porzione di soia ogni due giorni, è risultata inferiore di 41 milioni.
Il Dott. Jorge Chavarro, che ha condotto lo studio, ha affermato che gli isoflavoni della soia potrebbero compromettere la produzione di sperma.
Questa sostanza ha effetti simili all’estrogeno.
Il Dott. Chavarro ha notato che gli uomini sovrappesi, o obesi, erano più tendenti a subirne l’effetto, probabilmente per il fatto che, anche il grasso corporeo, può portare alla produzione di estrogeni negli uomini.
Uomini preoccupati
Comunque, lo studio ha posto l’attenzione sul fatto che gli uomini asiatici consumano livelli molto più elevati di soia, rispetto ai livelli massimi trovati negli uomini che hanno partecipato allo studio.
Il Dr. Allan Pacey, docente di andrologia dell’Università di Sheffield, ha dichiarato che, se la soia ha un effetto così chiaramente dannoso sulla produzione di sperma, la fertilità dovrebbe essere compromessa anche in quei paesi. Ma così non è.
Molti uomini sono, giustamente, preoccupati e si chiedono se il loro stile di vita, o la loro dieta, influiscano sulla loro fertilità, diminuendo la conta degli spermatozoi.
Il problema dei composti estrogenici nel cibo e nell’ambiente sono un problema da anni, ma si credeva fossero a rischio solo i bambini maschi, esposti durante la gestazione.
“Dovremmo concentrarci maggiormente sull’alimentazione in età adulta” afferma il Dott. Pacey, “anche se il fatto che la maggior parte dei paesi consumi la soia come elemento di base, senza maggiori problemi di fertilità, indica che la sua influenza è molto bassa”
Fonte: http://www.bbc.co.uk/news/