Estrogeni e salute della donna

Eccesso di estrogeni e carenza di progesterone sono causa della maggior parte dei sintomi di sindrome premestruale, menopausa e altri disturbi femminili

Fin da giovanissime, noi donne cresciamo con la convinzione che sia normale soffrire di dolori e sintomi, sia durante il ciclo mestruale sia in menopausa. Per la medicina allopatica si tratta di disturbi comuni a queste due fasi della vita: non li riesce a risolvere, al massimo li gestisce con antidolorifici o FANS. Se davvero tutti questi problemi, che possono minare profondamente la qualità della vita a seconda della loro gravità, fossero comuni, tutte le donne, in tutto il mondo dovrebbero soffrirne.

E allora come si spiega che in certe società le donne non sanno proprio cosa sia la sindrome premestruale o la menopausa?

Tutta una questione di ormoni

La risposta è… negli ormoni. Due, in particolar modo, regolano le fasi del ciclo e della menopausa: estrogeni e progesterone.

Essi devono essere in un perfetto equilibrio al fine di garantire la salute nella donna. Se questo rapporto perde il proprio equilibrio, la conseguenza è una serie di disturbi e sintomi anche gravi. Fino a qualche anno fa era opinione diffusa che, a mano a mano che la donna si avvicina alla menopausa essa soffra di una carenza di estrogeni.

Per questo, si tendeva a consigliarle una terapia sostitutiva a base di ormoni sintetici a predominanza estrogenica e povera di progesterone. Nel corso del tempo, però, alcuni ricercatori si sono resi conto che non solo quest’approccio sostitutivo era sbagliato, ma anche dannoso per la salute.

Dagli studi condotti negli Stati Uniti da oltre vent’anni su centinaia di migliaia di donne è emerso che, al giorno d’oggi, a causa di fattori vari, esse tendono a soffrire di una predominanza estrogenica più che di una carenza; questa sarebbe alla base degli squilibri ormonali che si accentuano durante il ciclo mestruale e la menopausa.

Gli effetti collaterali della predominanza estrogenica

Inutile negare che i risultati di questi studi sono sconcertanti. I sintomi e gli effetti collaterali causati dall’eccesso di estrogeni sono una triste lista che mette in pericolo la nostra salute. Fra questi, si contano:

  • aborti;
  • allergie;
  • alterazioni dell’attività tiroidea e tiroidite;
  • aumento del grasso corporeo;
  • calo del desiderio sessuale;
  • maggiore propensione a sviluppare tumori endometriali e al seno;
  • cefalee;
  • depressione;
  • crampi uterini;
  • fibromi uterini;
  • endometriosi;
  • mestruazioni abbondanti e dolorose;
  • osteoporosi e perdita del tessuto osseo;
  • sindrome premestruale;
  • sterilità;
  • ritenzione idrica;
  • aumento di peso.

La lista sarebbe ancora lunga, ma questa dovrebbe bastare per farci riflettere. Eppure un modo per non farci rovinare la salute da questo squilibrio c’è.

Il progesterone: l’ormone che fa la differenza

Da questi studi, per fortuna, proviene anche la soluzione per questa grave situazione: se i livelli di progesterone sono adeguati e controbilanciano la presenza di estrogeni, molti di questi disturbi – hai notato che sono quelli che si sperimentano durante la sindrome premestruale e la menopausa? – tendono a migliorare, se non a scomparire del tutto.

Ad esempio con un’integrazione di progesterone naturale le vampate vengono attenuate, così come viene migliorata anche la secchezza vaginale. Per valutare i livelli ormonali basta un semplice esame del sangue.

Va detto, però, che è difficile stabilire il giusto apporto di questi ormoni: non c’è un dosaggio standard, ma ogni donna ha il suo, per cui è bene analizzare con il proprio ginecologo la situazione personale. Se però devi fare un’integrazione di ormoni potresti optare per dei prodotti naturali che contengono quelli di derivazione vegetale, i cosiddetti fitoestrogeni.

Si tratta di quelle piante che hanno dei composti che imitano l’azione degli estrogeni: hanno altresì il vantaggio di limitare l’assorbimento degli estrogeni in caso siano già presenti in quantità eccessive. Sono utili per alleviare i sintomi dovuti allo squilibrio ormonale e non creano effetti collaterali.

I cibi che contengono più fitoestrogeni sono quelli a base di soia: tofu, tempeh e miso. Anche la melagrana è ricca di fitoestrogeni. Utili per combattere gli squilibri ormonali sono anche gli omega-3 che trovi nel pesce, nella frutta a guscio e nei semi oleosi.

Articolo pubblicato su Viviconsapevole Nr. 54
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Immagine: @funfactoryshopitalia

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