Si. In un ampio studio effettuato su 17.000 donne della Oxford Family Planing Association si è esaminata la durata del periodo medio, dopo l’interruzione della pillola, di ripristino della fertilità.
E’ stato inoltre osservato il tempo impiegato dalle donne che avevano assunto la pillola in rapporto a quelle, che avevano solo difficoltà di concepimento, per rimanere incinte. Le donne sono state suddivise in differenti gruppi di età.
I risultati di questo studio hanno confermato l’esistenza di una correlazione tra l’assunzione della pillola e la difficoltà di concepimento. Il primo anno, dopo l’interruzione della pillola, l’80% delle donne esaminate non erano rimaste incinte.
Quattro anni dopo l’interruzione della pillola il 18% delle donne non era ancora in stato di gravidanza (contro l’11,5% delle restanti donne – cioè quelle con solo difficoltà di concepimento).
Dopo 6 anni il 13% non era ancora in stato di attesa (contro il 10% delle restanti donne). Questo valore è paragonabile a quello delle donne solo con difficoltà di concepimento.
Sono necessari quindi fino a 6 anni affinché la capacità di rimanere in stato di gravidanza delle donne che hanno assunto la pillola, sia equiparato a quelle che non ne hanno mai fatto uso.
Questi risultati si riferiscono al gruppo di età tra i 30 e 34 anni e qui sono stati raggiunti i valori negativi.
Risultati leggermente più positivi sono stati ottenuti nel gruppo di età tra i 25 e 29 anni. Tendenzialmente oggi ci si sposa tardi, di conseguenza i figli vengono pianificati in certi casi anche dopo i 34 anni di età e, se si considera che potrebbero trascorrere ancora 6 anni fino a che possa subentrare una gravidanza, questa è una spiegazione plausibile al fatto che molte coppie pur desiderandoli sono senza figli.
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