La società attuale cerca di controllare la creatività attraverso l’imposizione di termini di scadenza, quote e indici di produttività. Ma, talvolta, il fattore tempo fa letteralmente scadere la creatività. Anche con le donne viene fatto lo stesso.
Il crollo delle capacità riproduttive con l’età è una realtà ma…
Il mondo scientifico continua ad appellarsi al fatto che la donna nasca con un patrimonio di ovuli prestabilito (2 milioni) che, man mano, declina con l’età, per arrivare, dopo i 30 anni, ad un’allarmante perdita del90%!
Qualunque donna sia alla ricerca di una gravidanza oppure la voglia posticipare per perseguire prima altri obiettivi – per scelta o per necessità – si ritrova frustrata da questi dati allarmanti e dal continuo senso di fretta che si instaura come un tarlo nel subconscio, e interferisce con la naturale creatività.
Non per niente si parla tanto di orologio biologico. Ma siamo sicure che sia davvero questo il nome corretto e che sia veramente il suo tichettio a guidare le nostre scelte? Non dovremmo forse parlare di orologio sociale?
In questo modo si crea un circolo vizioso che non fa altro che protrarre e alimentare il problema.
Ovociti umani prodotti anche in età adulta
Ma la realtà è ben diversa da come ci viene comunemente presentata.
Per la prima volta, infatti, è stato dimostrato sperimentalmente, che nuove cellule uovo pienamente funzionali possono venir prodotte anche da donne adulte.
Chiaramente, chi asserisce il contrario, omette di dire, o lo fa superficialmente, quanto lo stile di vita della donna influisca sulla sua ovulazione, fertilità e produttività ovarica. Ed è chiaro che, stili di vita errati, protratti negli anni, aggravano sempre di più il disturbo.
Le donne Hunza, la popolazione più longeva del mondo, sono ancora prolifiche anche oltre i novant’anni. Ovviamente per riuscire a concepire a tale età, il loro fisico è ancora piuttosto giovanile.
E’ questa una dimostrazione estrema di quanto l’alimentazione e lo stile di vita influiscano sui processi vitali.
Allora, se è vero che il patrimonio ovarico diminuisce negli anni, e altrettanto vero che si può fare molto per diminuire drasticamente questo naturale declino.
Riappropriarsi della propria salute e creatività femminile per aumentare la fertilità
La nostra capacità di mettere a frutto la creatività, di riconoscere che non possiamo controllarla con l’intelligenza, è la chiave della comprensione della forza ovarica.
Conoscere la propria ciclicità e natura femminile, comprendere la sua potente creatività e lasciarla fluire dentro di noi è il primo passo per riappropriarsi del proprio corpo e della propria fertilità, a dispetto della società attuale, costruita attorno a esigenze e pretese maschili.
Ogni frutto, che sia un’idea o un bambino, per essere concepito ha bisogno di nutrimento, emotivo e fisico, imprescindibili l’uno dall’altro.
E’ così che, con una corretta alimentazione e stile di vita e liberandoci da condizionamenti esterni per sviluppare la nostra vera natura, seguendo i nostri personali ritmi, riusciremo a mantenerci sani e fecondi a lungo.
Fonti:
- LaRepubblica.it
- Le Scienze
- Disinformazione.it
- Christiane Northrup, “Guida Medica da Donna a Donna“, Red Edizioni, 2000