Dolori mestruali e sindrome premestruale sono due disturbi differenti, sebbene le donne soffrano spesso di entrambi. Sembrerebbe, infatti, che entrambi nascano da cause comuni o strettamente collegate che hanno alla base un’unica fonte di disagio: la difficoltà di accettazione della propria femminilità.
Dolori mestruali: un grido soffocato di ribellione
All’incirca il 60% delle donne soffre di dolori mestruali (dismenorrea). Una percentuale minore soffre di dolori talmente gravi da rendere impossibile qualsiasi attività per uno o due giorni al mese. Il fatto che la maggior parte delle donne nella nostra cultura soffra di dolori mestruali è un’indicazione assai chiara di una relazione problematica tra le donne e il loro corpo. La letteratura psicologica e ginecologica degli anni Cinquanta era ricca di studi in cui si suggeriva che i dolori mestruali fossero principalmente psicologici, ricollegabili all’infelicità di essere donna. I dolori mestruali sembrano essere indicazioni tipiche di un conflitto tra la donna e la propria identità femminile, il suo ruolo e le attese della tribù. Viste le tradizionali aspettative della nostra società, stupisce il fatto che crampi e sindrome premestruale non colpiscano la totalità delle donne.
Recuperare la saggezza del corpo femminile
Più del 60% delle donne soffre di Sindrome Premestruale (SPM). Tale disturbo è noto sin dall’antichità, ma è divenuto oggetto di interesse diffuso grazie a un articolo pubblicato nel 1980 dalla rivista “Family Circle” in cui venivano raccontate le sofferenze patite ogni mese da milioni di donne. I media ripresero lo spunto e, nell’arco di qualche mese, la sindrome premestruale divenne un problema di pubblico dominio entrando nel linguaggio comune.
Nessun altro disturbo moderno come la Sindrome Premestruale evidenzia il bisogno di rivedere le nostre idee riguardo alle mestruazioni e di recuperare la saggezza del nostro ciclo in modo più diretto. Un cambiamento di dieta, l’esercizio fisico, le vitamine e la terapia a base di progesterone naturale sono tutte armi efficaci nel trattamento della sindrome premestruale, soprattutto nella fase iniziale. Ma nei casi più tenaci, vi è uno squilibrio esistenziale sottostante che non può essere risolto da un semplice cambiamento di stile di vita.
Come confermato dalle ricerche, i problemi emotivi irrisolti possono alterare gravemente il ritmo mestruale e il normale quadro ormonale.
Alimentazione: un primo passo nella risoluzione dei problemi mestruali
Una dieta composta perlopiù da cibi poco nutrienti favorisce lo squilibrio ormonale a tutti i livelli e crea le premesse per molti problemi di salute femminili. Se non si mangia correttamente, è possibile che la capacità del corpo di produrre il giusto equilibrio di ormoni e di utilizzarlo in modo appropriato durante ogni ciclo mestruale venga gravemente compromessa.
Il libro “La Sindrome Premestruale– come liberarsene per sempre in modo naturale” offre indicazioni alimentari complete per ripristinare e mantenere la salute del proprio corpo e del ciclo mestruale.
Luce e introspezione: due fonti essenziali di nutrimento
Numerose donne affette da sindrome premestruale rilevano un peggioramento dei sintomi in autunno, quando le giornate si accorciano. Molti dei sintomi associati alla sindrome premestruale coincidono con quelli riscontrabili nella forma di depressione nota come Disturbo Affettivo Stagionale (SAD Seasonal Affective Disorder).
La luce è per il corpo una fonte di nutrimento. Pazienti con sindrome premestruale reagiscono in modo significativo a un trattamento con luce intensa. Trascorrere la maggior parte del tempo in ambienti illuminati artificialmente può influenzare profondamente la regolarità del ciclo e può addirittura scatenare la sindrome premestruale.
Il legame esistente tra sindrome premestruale e disturbo affettivo stagionale offre uno splendido esempio di come la saggezza femminile sia simultaneamente codificata nel ciclo stagionale e in quello mensile della donna. La naturale tendenza all’introspezione della fase premestruale è il riflesso mensile della naturale tendenza all’introspezione che accompagna l’autunno.
Se vogliamo trovare una correlazione possiamo osservare come tutto nella natura ci rimanda l’immagine di tale saggezza.
Durante l’autunno e l’inverno, gli alberi dirigono l’energia verso le radici, dove l’attività profonda e la rigenerazione proseguono invisibili ai nostri occhi. Al principio della fase luteinica del ciclo, immediatamente dopo l’ovulazione, le energia affondano nelle radici per darci modo di farne provvista e prepararci al ciclo successivo di espansione nel mondo.
Poiché la nostra cultura non comprende tale saggezza ciclica, alle donne viene insegnato a temere entrambi i periodi, sia mensile sia stagionale.
Ci è stato insegnato a diffidare di tali energie naturali e troppe sono le donne che le interpretano come una debolezza da dominare e ignorare. Dovremmo, invece, seguire la saggezza del corpo e, quando necessario, prenderci una pausa da tutti i nostri impegni!
Arrivare in profondità per risalire a nuova vita
La seconda metà del ciclo mestruale e l’autunno sono momenti in cui la marea si abbassa, lasciando esposto sull’arenile tutto quello che non si desidera vedere.
Per il loro bene, le donne devono imparare a prestare attenzione all’informazione che si rende loro disponibile in tali periodi del mese e dell’anno.
Pensate a queste informazioni come a un concime da utilizzare per favorire la nuova crescita che si avvierà col ritorno della luce e l’inizio di un nuovo ciclo!
Un’esperienza di crescita grazie alla Sindrome Premestruale
Quindi è proprio dalle difficoltà che possono maturare le risorse che favoriscono il cambiamento e potenziali opportunità di crescita. Anche dalla Sindrome Premestruale.
Un’illuminante testimonianza ce la fornisce Laura Gabrielli della Babycomp che, proprio grazie ai suoi problemi legati alla Sindrome Premestruale, ha intrapreso un cammino verso una maggiore consapevolezza, risolvendo in modo del tutto naturale un problema durato più di 20 anni!
E, giorno dopo giorno, assiste le donne che si rivolgono a noi verso una maggiore conoscenza di se stesse e del proprio ciclo mestruale, condividendo l’esperienza.
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