Siamo abituati a considerare i capelli da un punto di vista puramente estetico.
Un tempo, però, non era così; i capelli venivano considerati come un’estensione del sistema nervoso, dei “ponti energetici” tra il cervello e l’ambiente esterno.
Un fatto curioso ne conferma l’importanza. Sembra, infatti, che durante la Guerra del Vietnam delle forze speciali avessero spedito degli agenti segreti per setacciare le riserve degli Indiani d’America, alla ricerca di talent scouts, giovani forti addestrati a muoversi furtivamente in un aspro terreno . Cercavano soprattutto uomini con abilità di inseguimento eccellenti.
Ma qualsiasi fosse il talento o l’abilità che essi possedevano nella riserva, improvvisamente questi sembravano scomparire misteriosamente, poiché recluta dopo recluta fallivano nel compito sul campo.
Fallimenti nelle prestazioni e seri incidenti portarono il governo a stipulare un contratto per un costoso test di queste reclute e questo fu cio’ che ne emerse:
Quando alle reclute piu’ vecchie fu chiesto perché avevano fallito nel compito atteso, queste risposero in modo consistente che dal momento in cui furono loro tagliati i capelli, come richiesto dall’esercito , non furono piu’ in grado di “sentire il nemico, né di accedere al loro 6° senso, né fare riferimento alla loro intuizione, né leggere i segni sottili o accedere ad informazioni extrasensoriali”.
Cosi l’istituto di ricerca recluto’ altri Indiani con quelle caratteristiche, ai quali non tagliarono i capelli e che vennero poi testati in varie aree. Poi misero insieme due uomini che avevano ricevuto lo stesso punteggio su tutti i tests. Lasciarono i capelli lunghi ad uno dei due, mentre all’altro fecero un taglio militare e li ri-sottoposero ai test. L’uomo con i capelli lunghi ripetutamente mantenne un alto punteggio mentre l’altro fallì i tests in cui precedentemente aveva ricevuto un punteggio alto.…
Del resto, conosciamo tutti la storia di Sansone e Dalila, consapevoli del fatto che ogni mito porta con sè delle sottili ma profonde verità.
Un pretesto in più per prenderci la dovuta cura dei nostri capelli, soprattutto nel delicato periodo del cambio di stagione.
La caduta stagionale dei capelli
Per caduta stagionale dei capelli si intende il voluminoso aumento del numero giornaliero di capelli che cadono in primavera (aprile/maggio) e autunno (settembre/novembre). Un fenomeno piuttosto comune che coinvolge tutti, uomini e donne.
Che la perdita di capelli si intensifichi soprattutto nella stagione autunnale, d’altronde, è coerente coi ritmi della natura. L’autunno è infatti la stagione in cui, di fronte all’irrigidirsi delle condizioni climatiche, gli organismi animali e vegetali rispondo con forme di adattamento analoghe: gli alberi rilasciano le foglie, gli animali cambiano il pelo e gli uomini perdono i capelli.
Questo comune fenomeno di “caduta” avviene per cause ancora non del tutto chiare.
C’è chi lo riconduce a una semplice eredità genetica che ha le sue radici nel processo stagionale di muta del pelo tipico dei mammiferi. Alcuni studiosi, invece, ritengono che la variazione del rapporto fra ore di luce e ore di buio, incidendo sull’equilibrio ormonale della melatonina, sia la causa della perdita di capelli. Altri ancora propongono una spiegazione più psico-sociologica del fenomeno indicando nel ritorno alla vita “malsana” della città, col suo carico negativo di stress da lavoro, ritmi frenetici e inquinamento atmosferico, la causa primaria dell’aumento della caduta di capelli.
Quale che sia la spiegazione una cosa è certa, l’aumento stagionale della caduta dei capelli va considerato, almeno in parte, un fenomeno fisiologico di “ricambio” naturale. I capelli, infatti, hanno un loro ciclo di ricrescita che può durare fra i due e i sei anni rinnovandosi una ventina di volte nell’arco dell’esistenza di ogni individuo. Questo significa che ogni capello cade e ricresce venti volte prima di morire definitivamente per atrofizzazione del follicolo pilifero. La primavera e l’autunno non fanno altro che accelerare, con il cambio climatico, il ciclo vitale dei capelli, il loro rinnovamento.
Che cosa fare in caso di caduta stagionale dei capelli?
Mediamente si stima che ciascuno arrivi a perdere tra i 50 e i 70 capelli al giorno, ma nel periodo autunnale la caduta dei capelli tende a intensificarsi, arrivando anche a 100 capelli perduti.
Trattandosi di una caduta fisiologica e naturale, tutto tende a tornare normale nel giro di poche settimane.
Shampoo medicati e/o lozioni a base di polipeptidi o integratori aminoacidici possono essere utilizzati sia quando la perdita di capelli è stagionale, sia quando legata a fattori transitori come stress, stanchezza e scompensi ormonali, per cui l’organismo ha bisogno di rimettersi in forma. In tutti gli altri casi, quelli in cui la caduta del capello non è di natura provvisoria, bisogna seguire una cura tricologica.
Un metodo per capire se realmente i nostri capelli stanno cadendo è prendere una ciocca di capelli e tirarla dolcemente: se in mano ne rimangono 5, di quelli con la radice, o anche di più, significa che molto probabilmente ne stiamo perdendo troppi, soprattutto se questa perdita avviene nella zona dietro, quella della nuca, in quanto questo è proprio l’ultimo punto in cui i capelli scompaiono.
Delle analisi del sangue possono essere utili per visionare lo stato di salute del cuoio capelluto, in quanto ci possono essere carenze di zinco o di ferro, oppure un malfunzionamento della tiroide.
Come agire sulla perdita stagionale di capelli
Per trattare la perdita stagionale di capelli si consiglia:
- In fase acuta, agire dall’interno assumendo integratori alimentari a base di vitamine del gruppo B ed E e di sali minerali tra cui zinco, rame e ferro in modo da accelerare la fase di crescita successiva
- Anche l’alimentazione deve essere mirata in questo senso, privilegiando frutta (anche secca, soprattutto noci, mandorle e nocciole) e verdura, semi (di zucca, di girasole), pesce (soprattutto azzurro e pesci del mare del nord come il salmone, ricchi di Omega-3 ma anche frutti di mare e molluschi), legumi e uova.
- Frizioni sul cuoio capelluto con decotti a base di erbe (di timo e lavanda, ad esempio) possono stimolare la circolazione e rivitalizzare i follicoli.
- Una o due volte al mese conviene massaggiare uno scrub specifico per la testa: ripulisce la superficie, svuota i follicoli piliferi da sebo e impurità e rivitalizza il bulbo pilifero. Gli ingredienti più adatti sono i ristrutturanti (come le ceramidi e la cheratina), i nutrienti (burri e oli vegetali) e i decongestionanti e rivitalizzanti (come le spezie: curcuma, rosmarino, peperoncino, pepe nero, cannella e zenzero).
- I capelli, soprattutto in questa fase, non andrebbero mai lavati troppo spesso, in media due lavaggi a settimana, usando prodotti delicati non aggressivi.
- La piastra va usata correttamente, non troppo spesso o a temperature troppo elevate.
- Evitare asciugature troppo aggressive, preferendo un phon delicato.
Fonti:
- Istituto Svizzero Dermes
- Humanitas Salute
- Caduta dei Capelli – blog sui problemi di capelli
- PourFemme Salute