22 aprile – Giornata Mondiale della Terra: nel rispetto della ciclicità

Ci avete mai pensato?
La Terra esiste da 4 miliardi di anni.
La vita sulla terra si è sviluppata poco dopo.
Milioni e milioni di esseri viventi si sono succeduti sulla sua superficie…
eppure l’inquinamento è apparso da pochissimo tempo, se paragonato ai tempi geologici.
Come è possibile tutto ciò? Come fanno tutti questi esseri che vivono, respirano, producono rifiuti a non “inquinare”?
Il segreto è uno solo.
Semplice e per questo rivoluzionario!

Sulla Terra – prima che una parte dell’umanità ci mettesse lo zampino – tutto è ciclico.

Qualsiasi elemento della Natura obbedisce alla legge delle leggi: la circolarità. Pensaci.
Il Sole: sorge e tramonta. Si sposta nel cielo con le stagioni e annualmente ripercorre le stesse tappe.
Così fa la Luna.
Persino le stelle hanno un ciclo di vita.
L’acqua: evapora, si condensa, ricade nel mare – là dove era partito il suo viaggio.
Non solo: tutti gli elementi chimici hanno un loro ciclo: i più importanti sono quelli del carbonio, dell’azoto e dello zolfo, ma davvero ogni elemento chimico subisce delle trasformazioni e ritorna in tempi più o meno lunghi allo stato di partenza.
Persino la cosa che sembra più inerte – la roccia – segue un percorso ad anello (da magma a roccia magmatica, a sedimentaria, a metamorfica, ancora magma).
Non c’è scarto, tutto riprende vita.
Anche la sostanza organica, cioè quello che si ottiene dalla morte di ogni essere è il substrato dal quale si nutrono i semi, la base della rinascita.

Come fare allora per non inquinare?
È sufficiente evitare le bottiglie di plastica (abitudine senz’altro necessaria e lodevole)?
Certo che no.
Abbiamo bisogno, come civiltà, di un’autentica conversione ecologica, che parta dal profondo, dallo stile di vita, dal modo in cui interpretiamo il mondo.
Le linee perfettamente rette non esistono in Natura, è un’astrazione, un’invenzione.

Occorre percepirsi circolari

In questo la femminilità è certamente portatrice di una saggezza indispensabile al genere umano.
Il femminile vive nella ciclicità: dall’assenza di mestruazioni della bambina si passa alla fertilità (menarca) per poi ritornare all’assenza di ciclo della menopausa.
La gravidanza (intesa come endo ed eso gestazione) ha un andamento profondamente ciclico, ancor di più se le gravidanze sono più di una: è come un respiro che espande e richiude.
Il ciclo mestruale: una giostra mensile che gioca con la luna e regala alla donna un viaggio tra mondi complementari: la preparazione, la fertilità, l’appassimento, il riposo.
La donna è più consapevole di una caratteristica della vita in generale: il fatto che non c’è una direzione diritta ma un ciclo di vita: l’anziano è molto simile al bambino, nella sua fragilità e nella sua saggezza!

L’opportunità immensa delle donne di vivere la ciclicità è omaggiata anche dal simbolo di Lady-Comp e Pearly: una donna al centro di un cerchio, sinuosa e armonica, permette la connessione e il dinamismo degli opposti, in una circolarità comunicante che molto è debitrice del Tao cinese, in cui maschile e femminile, yin e yang, wu e wei (azione e inazione) sono reciprocamente essenziali.

Ecco che essere consapevoli del proprio ciclo è molto di più di un “metodo” (sia per concepire che per non farlo).
È rimanere in contatto con la Vita.

Buona giornata della Terra a tutte e a tutti!

Valeria Stellin

Scopri di più

Leave A Reply